il NAS di Latina, presso un caseificio del capoluogo pontino specializzato nella produzione di mozzarelle, ha sequestrato quasi 2 tonnellate di formaggio a pasta filata, confezionato e pronto per la commercializzazione, ottenuto dalla lavorazione di cagliata, di provenienza tedesca, alla quale era stato addizionato il conservante "sorbato di potassio" (sigla E202). “L'uso di tale additivo – spiega Viola - non era indicato nella documentazione aziendale e sull'etichetta apposta sulle confezioni del prodotto finito. Sempre il nucleo di Latina, presso un altro opificio, ha sequestrato 350 kg di mozzarella di bufala, residuo, non commercializzato, di una precedente produzione che, nonostante fosse destinato ad essere smaltito come rifiuto, era stoccato all'interno di una cella frigo insieme ad altri prodotti caseari pronti per la distribuzione. Tutto ciò è inammissibile servono pene ancor più severe. Anche per queste ragioni salutiamo con soddisfazione la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, del decreto che impone ai produttori di mozzarella di bufala Dop l’utilizzo esclusivo di latte di bufala proveniente dall'area Dop. “Una precisazione importante per valorizzare un settore strategico per la provincia di Latina e di altre zone della nostra regione – sottolineano Crocetti e Viola - la credibilità conquistata dai produttori pontini e delle altre zone Dop nel garantire la qualità delle produzioni è un patrimonio da difendere a tutti i costi nei confronti di quanti, ancora oggi operano una concorrenza sleale, che mina l’economia e il reddito di tanti operatori onesti che con abnegazione e passione lavorano”. Per Coldiretti la linea sposata anni fa e da seguire con sempre maggior vigore – ha concluso Viola – resta quella sul confronto a tutela della trasparenza per garantire la qualità del prodotto e il contrasto alle frodi.
3 Maggio 2013
BENE AZIONE DEI NAS PER SALVAGUARDARE IL LATTE LOCALE