22 Giugno 2016
CAMPIGLIANO DI RIVODUTRI

“Vogliamo dimostrare che anche a Rieti si può fare vino di qualità. Siamo pronti a sfatare un tabu, determinati a spazzare via lo storico scetticismo nostrano che ha disincentivato coloro che, nella nostra provincia, pensavano di cimentarsi nella viticoltura”. Silvia Rinaldi conta le ore che la separano dall’evento di venerdì quando presenterà al pubblico la Cantina Campigliano. La giovane imprenditrice vitivinicola accoglierà i suoi ospiti a partire dalle ore 12.00 per guidarli in un viaggio alla scoperta di un mondo, quello del vino e della cultura enologica e gastronomica, che coniuga passione e tecnica, tradizione e innovazioni, studio e ricerca, rigore scientifico e creatività. La Cantina Campigliano, socia Coldiretti di Rieti, è una realtà che ha saputo consolidarsi nel rispetto dei tempi, senza gli affanni della ricerca del facile successo commerciale e la sua penetrazione oggi sul territorio è il risultato di una politica aziendale attenta innanzitutto alla qualità della produzione e, solo in un secondo momento, anche al mercato. “Il nostro orizzonte è stato fin dall’inizio produrre vino di qualità, per quanto consapevoli che il percorso sarebbe stato lungo e faticoso. Adesso – aggiunge Silvia – cominciamo a raccogliere i frutti del nostro lavoro. Venerdì presenteremo il bianco e i rossi che sono il vanto della Cantina, che racchiudono la paziente ricerca della qualità e che si candidano ad essere autorevoli ambasciatori della viticoltura reatina. Ciascuna bottiglia del nostro vino racconta il territorio che lo ha visto nascere, ogni bottiglia che varca i confini di Rieti è un biglietto di presentazione della nostra terra ricca di storia, di tradizioni, di paesaggi, di suggestioni e di tesori ambientali e naturalistici che meritano di essere conosciuti e vissuti”. Proprio partendo dal vino siamo arrivati oggi alla valorizzazione del più ampio paniere dei prodotti agroalimentari italiani legati al territorio da una filiera di tracciabilità che ne certifica qualità e provenienza. “Siamo convinti che un buon vino, come un buon formaggio, siano fondamentali per comunicare ai consumatori un messaggio di rinnovata attenzione sulla qualità di tutto quello che portiamo sulle nostre tavole. La sana alimentazione declinata nella dieta mediterranea – commenta Silvia Rinaldi – è la base di ogni stile di vita attento al benessere e alla salute. Fare acquisti consapevoli e privilegiare i prodotti locali significa intanto premiare le aziende del territorio, quelle che ci mettono la faccia, ma anche avere la certezza di comprare e consumare qualità senza il rischio di imbattersi in qualche mistificazione alimentare che spaccia per italiano un prodotto importato da chissà dove, di origine incerta e talvolta persino di dubbia salubrità”.  Quelli di venerdì a Campigliano, frazione di Rivodutri, saranno brindisi di sana territorialità, di orgogliosa riscoperta di una vocazione vitivinicola che, grazie alla tenacia e alla testardaggine della famiglia Rinaldi, ha portato in dote una qualità sulla quale nessuno finora aveva scommesso.

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