10 Aprile 2013
COLDIRETTI: A ROMA E NEL LAZIO IMPORTANTI LE SCELTE PER I MENU NELLE MENSE SCOLASTICHE.

Coldiretti Roma in merito al nuovo bando per le mense del comune di Roma non cade nel tranello delle polemiche ma con forza tiene a precisare che la cultura sulla provenienza delle produzioni agricole e più in generale sugli alimenti che vengono somministrati ogni giorno e non solo a scuola. “Qualcuno aleggia sospetti ed evidenzia peggioramenti – spiega David Granieri presidente di Coldiretti Lazio e Roma – ma nella sostanza questo bando ci vede soddisfatti per i punti che sono stati posti come condizione. Alternare nelle versioni estive ed invernali prodotti sani e di certa provenienza rappresenta una prima vittoria per Coldiretti che sulla rintracciabilità e sull’offerta di prodotti locali o regionali ha fatto una delle proprie bandiere della propria attività. Se esperti dietologi e nutrizionisti hanno contribuito ed elaborare quanto oggi si sta discutendo credo che le polemiche politiche debbano lasciare il passo ai fatti – aggiunge Granieri. Nel nostro Paese, purtroppo per cultura ed istruzione si lasciano le briciole in termini di finanziamenti ed attenzione ed allora per Coldiretti Lazio e Coldiretti Roma è prioritario individuare percorsi nuovi come quello legato al bando per le mense del comune di Roma dove in precedenza per fare un solo esempio l’olio utilizzato non era certamente della nostra provincia e della nostra regione e l’abbacchio arrivava dal Galls. L'affermazione del principio di adeguatezza del km0 nelle mense scolastiche – spiega Granieri – offre due garanzie: la prima e 'rivolta alla certezza dell'origine quindi alla assoluta garanzia per  salute dei bambini che non meritano di essere lasciati in balia del massimo ribasso; la seconda di non di poca importanza che in un momento come questo dare spazio alle economie locali significa agire sinergicamente con un indotto che già esiste e che con il vecchio sistema dava spazio a logiche di prezzo e di speculazione. In un momento di scandali alimentari come quelli che siamo costretti ad ascoltare ogni giorno non crediamo che sia più possibile accettare la poca trasparenza in cambio di tariffe economiche  specialmente se sul tavolo c'è la salute dei nostri figli. “Non siamo preoccupati per questo lieve abbassamento della quota del biologico – spiega ancora Granieri - perché se questo doveva essere un mero cartellone pubblicitario preferiamo affidarci alla tracciabilità alla certezza dell'origine ed a certificazioni di prodotto e non a metodologie che escludono il merito chimico fisico ma ancora di più quello organolettico dei prodotti stessi. E’ meglio che i nostri figli mangino le patate viterbesi che quelle biologiche che arrivino dalla Cina.
Coldiretti – aggiunge il direttore della sede di Rom e del Lazio, Aldo Mattia ribadirà in linea con le importanti novità contenute nelle nuove direttive per la ristorazione scolastica fissate dal Ministero della Salute, di continuare ad arricchire l’offerta delle mense aumentando la varietà dei cibi proposti e favorendo l’utilizzo degli alimenti tipici della regione di residenza, per insegnare ai bambini, oltre ad un corretto regime alimentare, anche il valore della propria realtà territoriale e del mantenimento delle tradizioni. “Un invito che Coldiretti Lazio farà a tutti gli oltre 300 comuni della nostra regione affinchè si prenda spunta dall’esperienza partita a Roma per duplicare sensibilità ed attenzioni”.

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