4 Aprile 2023
Coldiretti Lazio chiede incontro a Roma Capitale per potenziare zootecnia e valorizzare marchio centrale del latte
Un incontro per lavorare sulle potenzialità della filiera del latte e sulla valorizzazione di un marchio unico per il nostro territorio, come quello della Centrale del Latte, è stato chiesto da Coldiretti Lazio a Roma Capitale.
“Il latte fresco del Lazio è un patrimonio di interesse fondamentale per l’agricoltura territoriale - spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - L’attività zootecnia da latte svolge un ruolo economico e sociale di fondamentale importanza nella conservazione nella tutela paesaggistica, oltre a contenere i processi di desertificazione ed inaridimento dei suoli. La produzione di prodotti di alta qualità e preziosi per il nostro territorio va potenziata: tra questi il latte fresco, di cui Roma e il Lazio sono tra i maggiori consumatori in Italia”.
Il comparto zootecnico del Lazio, che offre lavoro a più di 20 mila dipendenti, conta oltre un milione di capi che rappresentano circa il 5% del dato nazionale con una presenza dell’86% di ovini, caprini, bovini e oltre il 5% di bufalini e il 4% di suini.
“Nel nostro Paese - prosegue Granieri - anche alla luce della situazione storica che stiamo vivendo, si importano dai paesi del nord Europa, latte e suoi derivati. Si tratta di prodotti non soggetti ad alcun controllo in ingresso in Italia, che creano grandi problemi alla nostra economia, a partire da una concorrenza diretta sui costi di produzione. Importazioni che vanno ad incidere sui prezzi del mercato. Non si tratta mai di latte fresco, che in modo intrinseco, contiene il massimo degli elementi nutritivi di alto valore. Il latte fresco di Roma e del Lazio rappresenta, infatti, una distintività della nostra regione e dobbiamo tutelarlo, attraverso strategie di intervento, che ne consentano la valorizzazione”.
Le parole d’ordine devono essere: filiera, innovazione, conservazione della biodiversità, benessere animale, sostenibilità ambientale.
“Ogni stalla è un ecosistema che tutela il nostro territorio - aggiunge Granieri - la cui produzione viene lavorata da importanti imprese che vogliono continuare a investire in modo propositivo. In quest’ottica rientra la riqualificazione del marchio Centrale del Latte di Roma, che ha un valore riconosciuto da tutti i cittadini della nostra Regione. Occorre avviare un processo di riqualificazione e di restituzione al territorio, che deve vedere gli agricoltori in prima linea in questo percorso, per non perdere l’elemento di traino tra produzione e consumo”.
Attualmente sono presenti nel Lazio circa 17 mila aziende zootecniche di cui 1300 ad orientamento latte con oltre 48 mila capi di mucche da latte, oltre 191 mila capi di bovini e 81 mila capi bufalini. Il latte vaccino rappresenta l’88% della quantità totale di latte raccolto nel Lazio.
“La nostra regione - conclude Granieri - ha una produzione di latte di alta qualità che ha la necessità di essere conosciuto e riconosciuto dai consumatori, a partire dalle generazioni più giovani. Si tratta di un prodotto unico per i consumatori di Roma, il bacino più importante d’Italia. Il latte fresco è un alimento completo in cui vitamine, proteine, sali minerali lo rendono unico e inimitabile.
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