21 Luglio 2012
DAVID GRANIERI (COLDIRETTI DI ROMA):

  

“Nella zona di Fiumicino, dove dovrebbe essere realizzata la nuova pista dell’aeroporto, insistono i terreni più produttivi dell’intera Regione Lazio. Non possiamo essere di certo d’accordo ed approvare ancora ulteriori tagli di terreni che possono essere utili per gli imprenditori agricoli in un momento particolarmente delicato come questo”. Così David Granieri, presidente della Coldiretti di Roma che aggiunge: “Coldiretti Roma non solo è contraria a questo ulteriore danno ma chiede, rispetto a questa situazione,  di attuare un programma di valorizzazione e tutela delle aree agricole di Roma ed intorno alla Capitale. Si tratta, innanzitutto, di una battaglia culturale- chiosa Granieri - una battaglia per considerare il terreno agricolo come una importante risorsa, anche economica, oltre che paesaggistica e culturale, e non come una semplice opportunità per costruire. Coldiretti è disponibile, anche con il comune di Roma, per individuare un percorso che possa portare ad un rilancio delle imprese agricole oggi in possesso del comune che, a causa dei noti problemi finanziari non riescono ad essere utilizzate per quel che potrebbero non solo dal punto di vista colturale ed occupazionale ma anche da quello del reddito e della multifunzionalità” .
L’impressione, secondo la Coldiretti Capitolina, è che lasceremo alle future generazioni, non solo debiti, ma anche un territorio talmente devastato su cui sarà difficile impiantare un nuovo sviluppo. In questi ultimi anni l’erosione dei terreni è aumentata in modo considerevole ed incontrollato nel disinteresse quasi generale. “Continuiamo a perdere  un patrimonio unico e irriproducibile – taglia corto Granieri. L’ultimo censimento dell’agricoltura ha evidenziato che rispetto al 2000, nel 2010 la superficie agricola totale della Regione Lazio è diminuita del 11.0%, mentre la superficie agricola utilizzata del 10.1%. Nel Comune di  Roma, nello stesso periodo, la superficie agricola è diminuita del doppio: la superficie agricola totale del 22.4%, mentre quella  utilizzata (SAU) del 19.3%. Si tratta di dati preoccupanti, perché interessano terreni che non potranno essere più destinati all’attività agricola. Il problema, poi, non riguarda solo il consumo di suolo agricolo, cha ha raggiunto livelli insostenibili,  ma anche il modo irrazionale di modificarne l’uso. Parlare di Roma  come il più grande comune agricolo d’Europa e poi non contrastare fortemente  la trasformazione dell’uso del terreno è per la nostra organizzazione – ha concluso Granieri - una grande contraddizione.

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