20 Maggio 2010
MALTEMPO

Un inverno e una primavera così piovosi non si vedevano da tempo al punto che quello appena passato si è posizionato, sulla base dei dati dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima,  dopo quello dello scorso anno, al secondo posto nella classifica dei più piovosi degli ultimi 30 anni. I terreni sono imbevuti di acqua che in quelli più bassi è ormai stagnante e i danni alle produzioni si prospettano ingenti al punto da indurre la Coldiretti di Viterbo alla richiesta dello stato di calamità del settore. Non solo campi allagati, semine in ritardo, fienagione compromessa ma dall'orticoltura al vivaismo, dal settore cerealicolo agli allevamenti, nessun comparto è stato salvato dai danni provocati dalle copiose piogge cadute negli ultimi mesi. “Le precipitazioni di questi giorni – afferma Gabriel Battistelli, direttore della Coldiretti di Viterbo – sono particolarmente gravi perché ripetute e collocate in un periodo in cui, tutte le produzioni sono in campo a partire dal grano fino a quelle orticole. In un momento molto difficile per la nostra agricoltura eccessi di pioggia rischiano di compromettere seriamente l’intera annata agraria”. Il grano al momento non può ricevere gli adeguati trattamenti a causa dell'impossibilità dei mezzi agricoli di entrare nei campi ancora sommersi dall'acqua e tutto ciò ridurrà fortemente le rese ed inciderà sicuramente anche sulla qualità delle produzioni. Particolari problemi anche per il mais, il girasole e l’orzo con una diminuzione della superficie seminata. L'orticoltura ha registrato un ritardo di almeno 20 giorni sui trapianti delle colture estive come l'anguria, il melone, il cetriolo, i peperoni e le zucchine, solo il 25% dei pomodori è in campo, tutto ciò comporterà una commercializzazione tardiva dei prodotti con una notevole perdita per le aziende locali in termini economici. Grande preoccupazione per patate, lenticchie ed altre leguminose che rappresentano l’eccellenza di una parte del territorio. Le aziende del settore vivaistico hanno dovuto rallentare fortemente le invasature, tipiche di questo periodo e bloccare la messa a dimora delle piante a pieno campo. Anche le foraggiere sono colpite sia in quantità che in qualità; di fatto si è completamente perso il primo sfalcio di tutti i foraggi mentre la aziende zootecniche ritardano il pascolamento degli animali con ulteriore aggravio dei costi di produzione.  Problemi anche per gli apicoltori: le loro api, infatti, non riescono a raggiungere il polline dei fiori, restano senza nettare per effetto della pioggia incessante durante la fioritura primaverile, ed è a rischio la produzione di miele per molte varietà, con ripercussioni anche per la riproduzione delle piante. “Nei prossimi mesi – ribadisce Leonardo Michelini, presidente della Coldiretti di Viterbo- le aziende sconteranno i ritardi nella maturazione, sia per quei campi che hanno subito un rallentamento nel ciclo vegetativo sia per quelli in cui si dovrà addirittura ripartire da capo. E, nel frattempo, si intensificano gli attacchi alle giovani colture da parte degli insetti, così come la presenza di piante infestanti, il tutto favorito dalla difficoltà degli agricoltori nell'intervenire in campo con i necessari trattamenti. Insomma – continua Michelini -, non solo il mercato penalizza l’agricoltura ma anche il maltempo. Se purtroppo per le condizioni meteorologiche possiamo solo affidarci alla Provvidenza, diverso è il rapporto che possiamo tenere con il mercato riappropriandoci dei meccanismi che portano alla formazione del prezzo. Nei prossimi giorni chiederemo anche un autorevole intervento del Prefetto nelle sedi competenti, a supporto della domanda di attivazione dello stato di calamità naturale per le vaste aree della provincia colpite dal maltempo”.

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