6 Novembre 2013
NECESSARIA AZIONE MINUZIOSA DI CONTROLLO E VERIFICA

 
“Dopo le dichiarazioni di Schiavone occorre un’immediata azione di controllo dei territori coinvolti, in particolare la zona del Cassinate” – dichiara il Presidente della Coldiretti ciociara, Vinicio Savone, che aggiunge:  “Questa nostra provincia  con la problematica della Valle del Sacco, sta già pagando un prezzo altissimo a causa dell’inquinamento ambientale, per cui occorre sgomberare subito il campo da ogni sospetto che riguardi la salubrità delle produzioni alimentari”. “La zona del Cassinate, nella quale secondo il pentito Schiavone sarebbero interrati fusti tossici e rifiuti speciali, presenta molteplici insediamenti agricoli, con eccellenze produttive di tutto rispetto – dichiara il direttore Paolo De Cesare, che argomenta: “Insieme alla salubrità degli alimenti, occorre salvaguardare la sopravvivenza di migliaia di aziende agricole. E’ già uno scandalo che simili notizie siano state secretate per 16 anni. Non si perda altro tempo e sia fatta al più presto chiarezza in modo da non compromettere irrimediabilmente l’immagine e le produzioni di un intero territorio.”
Per Coldiretti è indispensabile pianificare al piu’ presto un piano straordinario di analisi a tappetto delle matrici ambientali con la delimitazione delle aree interessate o meno da inquinamento,  per garantire la  sicurezza dei territori a tutela dei cittadini e delle imprese. Nel commentare i contenuti sconvolgenti dei verbali del pentito dei clan dei Casalesi, Carmine Schiavone, nel corso dell'audizione dell'ottobre del 1997 davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo di rifiuti i dirigenti dell’organizzazione sono rimasti davvero sgomenti. La battaglia contro l’illegalità e le agromafie va combattuta - sottolinea la Coldiretti - con la massima trasparenza e responsabilità nei confronti dei cittadini. Per questo - continua la Coldiretti – sono necessarie azioni concrete per verificare immediatamente le dichiarazioni del pentito di mafia ed i reali effetti sulle aree coinvolte al fine di avviare le necessarie azioni di delimitazione e di bonifica dei territori contaminati. Non si puo’ tollerare – sostiene la Coldiretti - una situazione di incertezza che mette a rischio la vita dei cittadini e l’attività di migliaia di imprese. Il business criminale dei rifiuti - conclude la Coldiretti - non si mai fermato ed ha sviluppato un fatturato illegale che ha raggiunto quasi 3,9 miliardi, tra rifiuti speciali è urbani, con oltre cinquemila reati accertati nel 2012,  con lo smaltimento illegale di rifiuti, dai fanghi industriali alle sostanze tossiche.
 

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