Stagione disastrosa per l’olivicoltura anche nel Lazio, a pochi giorni dalla conclusione della campagna olearia attualmente in corso. Secondo un monitoraggio effettuato dalla Coldiretti Lazio, in occasione della Giornata della Riscossa degli oli italiani organizzata presso i Mercati di Campagna Amica, nella regione si registra un calo medio di circa il 45% della produzione, provocato principalmente dalle gelate di febbraio che hanno compromesso migliaia di ulivi e dal maltempo dell’ultimo mese. Grandinate e bombe d’acqua, infatti, hanno ulteriormente danneggiato le olive, soprattutto in aree vocate come la Sabina e la provincia di Latina. Maltempo che ha aggravato un bilancio che, secondo le stime di ottobre, all’inizio della raccolta, era già molto negativo.
Nel dettaglio, le situazioni più critiche riguardano le Province di Rieti e Latina dove la diminuzione si aggira intorno al 55% della produzione. Brusco calo anche a Frosinone (52%) e Roma (41%), soprattutto nell’area dei Castelli romani. Nella provincia di Viterbo, invece, molte zone sono state duramente colpite mentre altre non hanno risentito degli eventi atmosferici estremi e addirittura hanno fatto registrare un aumento significativo della produzione, ad esempio nell’area di Canino.
“E’ un bilancio shock per l’olivicoltura del Lazio, quinta regione per produzione di olio con circa 68mila aziende specializzate nel settore – sottolinea David Granieri, presidente Coldiretti Lazio – I danni si sentiranno per anni e avranno effetti su tutta la filiera perché sono state perse migliaia di giornate lavorative e sarà necessario piantare nuovi ulivi. In molte zone i frantoi non hanno neanche aperto, tanto poco era il prodotto. E’ necessario quindi attivare immediatamente azioni concrete a sostegno del comparto”.