“Ci rammarica profondamente l’assoluta mancanza di concertazione. Lavoreremo per modificare completamente quanto è stato fatto dall’attuale assessore regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati, con chi prenderà il suo posto nella nuova Giunta”. Così commenta il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, l’ok al documento per la programmazione europea.
“Sono rimaste inascoltate le nostre richieste di modifica - prosegue Granieri - fondamentali per colmare le lacune del vecchio Piano di Sviluppo Rurale, che invece ripropone le vecchie misure, senza tener conto di quanto si siano dimostrate inefficaci in questi anni e delle proposte che abbiamo presentato. Così come sono rimaste inascoltate le nostre richieste di semplificazione burocratica”.
Coldiretti Lazio aveva già espresso più volte le proprie preoccupazioni all’assessore all’Agricoltura, Enrica Onorati, sulle risorse non adeguate e un criterio selettivo che non consente a molte aziende di beneficiare agli investimenti produttivi agricoli previsti nel documento strategico regionale 2023-2027.
“Tutto è rimasto inascoltato”, sottolinea Granieri. Un atteggiamento che ha portato Coldiretti Lazio a disertare il Tavolo di Partenariato lo scorso mese di dicembre, a cui ha fatto seguito un ulteriore confronto con l’assessore Onorati “del tutto infruttuoso alla luce del documento per la programmazione europea appena approvato”, chiarisce Granieri, che evidenzia anche un altro elemento di gravità relativo alla mancata nomina da diversi mesi del Direttore all’Agricoltura. Tra le numerose proposte di Coldiretti Lazio al Psr, quelle relative al bando sul biologico, che penalizza le aziende interessate a partecipare a causa dei tempi stretti stabiliti dall’assessore Onorati per presentare le domande.
Contestati, inoltre, tra gli elementi di criticità anche quello relativo alla misura del “Benessere animale”, che prevede un sostegno a favore degli allevatori che si impegnano ad aderire al sistema di valutazione Classyfarm. Una scelta, questa, che per la Coldiretti Lazio, è inapplicabile vista la realtà agricola della nostra regione e prevede la quasi totale esclusione degli allevamenti ovi-caprini con l’esclusione del report d’impegno e l’impegno del solo sistema veterinario tramite applicazione del disciplinare Classyfarm. Mettendo in evidenza, inoltre, “quanto sia inadeguata la dotazione finanziaria prevista, che è più bassa dell’ultima programmazione”. Così come sono ritenute insufficienti anche le dotazioni finanziarie sulla misura “Promozione dei prodotti di qualità”.
Tra le modifiche proposte da Coldiretti Lazio anche quella di eliminare gli Enti pubblici e altre associazioni o soggetti non inerenti al mondo agricolo, dai beneficiari ammissibili a partecipare ai bandi. Necessario, inoltre, ridurre la dotazione finanziaria destinata all’erogazione dei servizi di consulenza e sulla formazione, dal momento che quest’ultima è già ampiamente finanziata e si può prevedere una unica misura di formazione e informazione.